26/03/13

IL DIARIO ENERGETICO


Noi ragazzi della 1^F, con le nostre insegnanti (le professoresse Violin e Astorino), abbiamo cercato di registrare in un diario tutte le attività quotidiane che richiedono l’uso di energia. Questo diario lo abbiamo chiamato diario energetico.

Successivamente, attraverso delle interviste, abbiamo cercato di descrivere come i nostri nonni alla nostra età svolgevano quelle stesse attività.

Facendo un confronto tra le loro e le nostre abitudini, abbiamo notato che, nel corso di poche generazioni  il consumo di energia é aumentato moltissimo. Dato, poi, che l’energia da noi utilizzata proviene quasi esclusivamente da fonti non rinnovabili ed inquinanti, è molto probabile che in questi anni sia aumentato anche l’ inquinamento della nostra zona.

Abbiamo quindi cercato di pensare quali comportamenti potremmo modificare per ridurre il nostro impatto sull’ ambiente.

Vi mostro una prima riflessione riportata nella tabella qui sotto:

 

COSA POTREI DIMINUIRE?
COME POTREI DIMINUIRE?
Il tempo che guardo la televisione.
Impiegando quel tempo per andare a giocare fuori.
Il riscaldamento.
Tenendo accesso il camino o vestirsi un po’ di più, abbassando il riscaldamento.
Usare di meno l’ asciugatrice.
Mettendo i panni ad asciugare davanti al camino.
L’ uso delle luci.
Aprire le finestre per far entrare la luce e spegnere le luci quando non servono.
Usare di meno l’ auto.
Andando più spesso in bici o a piedi nei piccoli tragitti.
L’ uso dello stand-by.
Invece di lasciare gli elettrodomestici in stand-by, sarebbe meglio staccare la spina.

 Isac

MAMMA MIA CHE CALDO CHE FA!

Questo è il titolo del progetto ambientale che avrà come voce pubblica questo blog.

Il progetto si propone come obiettivo quello di far acquisire ai ragazzi la consapevolezza del problema dei cambiamenti climatici, evidenziando anche le possibili soluzioni sia a livello globale che locale. Cercheremo di valutare i nostri stili di vita e le nostre abitudini ed il loro possibile impatto sull'ambiente e sul clima. La comunità internazionale concorda ormai nel considerare l'uomo come "fattore climatico negativo", ma ci suggerisce anche che è possibile modificare il nostro comportamento per diventare agenti del cambiamento positivo.